LETTERA AL C.O.N.I.
dott.M Reali e dott S.Corti
PREMESSA
“La vita è movimento, il movimento è vita”.
In questa frase di Steel, ideatore della osteopatia, è racchiusa l’idea che ci ha portato a realizzare un bite (cioè un dispositivo medico rimovibile da applicare sui denti) assolutamente originale, il by-Te Reali, capace di recuperare, migliorare e simmetrizzare il movimento della bocca. Questa metodica innovativa che abbiamo definito di Riprogrammazione Motoria, nasce inizialmente per il trattamento dei disfunzionali (pazienti con problemi più specificatamente a livello odontoiatrico) grazie alla sua possibilità di ripristinare in tutti i casi una funzione corretta della bocca, riportare cioè a masticare regolarmente e alternativamente sui due lati. All’opposto il disfunzionale (ma si può dire tutti i nostri pazienti) si caratterizza proprio per la perdita/asimmetria della funzione, cioè per movimenti alterati (come quantità e qualità), irregolari, non coordinati.
Grande sorpresa fu constatare che i risultati ottenibili mediante questa metodica erano ben superiori a quelli esclusivamente occlusali in principio cercati: l’intero organismo rispondeva posturalmente in maniera sorprendente a questa nuova terapia.
LA RIPROGRAMMAZIONE MOTORIA
Perché questi successi? Alla base di tutto c’è la facilitazione dei movimenti. Una funzione non regolare va infatti ad interferire pesantemente con il sistema tonico/posturale del paziente in quanto l’attivazione asimmetrica della muscolatura che regola i movimenti della bocca condurrà necessariamente ad una malposizione mandibolare che coinvolgerà anche le prime due vertebre cervicali (atlante ed epistrofeo) ovvero si produce una scoliosi funzionale compensativa costringendo così l’intero organismo ad attivare tutta una serie di compensi posturali mediante una scoliosi funzionale (cioè rotazione con perdita di verticalità) a livello della colonna vertebrale con un conseguente adattamento muscolare generale. Abbiamo così spostato tutta la nostra attenzione sullo studio del movimento, regolato dal sistema nervoso che programma e memorizza schemi motori automatici sulla base di stimoli recettoriali a partenza dal parodonto (tramite recettori fusali e articolari), da articolazioni che si muovono (denti, atm, vertebre) e da muscoli masticatori e cervicali (rappresentano il 60% delle informazioni recettoriali della postura ) Incomprensibilmente non si è mai concessa la giusta importanza al movimento della bocca, in primis alla masticazione su entrambi i lati, mentre si è sviluppata enormemente una diagnosi odontoiatrico/posturale mediante mezzi sempre più sofisticati e costosi (EMG, TENS, PEDANE) per ricercare una posizione di equilibrio muscolare e posturale statico, lasciando al contempo un’asimmetria funzionale in bocca capace, questa sì, di possibili ripercussioni a livello posturale.
L’originalità e il successo della nostra terapia consiste proprio nella possibilità di interagire su tutte le componenti che vanno a determinare il movimento della bocca (denti, ATM, vertebre) che risulterà per questo più ampio, regolare e simmetrico, logicamente con il bite inserito. Ma colpisce il fatto che, anche in assenza del bite (il nostro dispositivo viene infatti utilizzato solo di notte) i movimenti della bocca - apertura, protrusione e lateralità - risultano essere migliori rispetto a quelli di partenza, miglioramento che possiamo registrare oggettivamente mediante l’uso del Kinesiografo, unico strumento capace di misurare con precisione il movimento.
Come è possibile avere questi risultati?
Secondo noi tale facilitazione dipende dalla riprogrammazione motoria che possiamo conseguire grazie alla originale forma del bite stesso e alla particolare registrazione occluso/funzionale, eseguita in associazione con tests di flesso/estensione e di rotazione del capo. Nella regolazione del bite, si invita il paziente ad eseguire movimenti mandibolari di protrusione-retrusione e di lateralità destra e sinistra alla massima estensione, cercando di favorire principalmente quelli bloccati. (riabilitazione del lato meno efficiente perchè meno utilizzato) Questo esercizio di va e vieni eseguito su cartine occlusali ci serve a modellare la resina, materiale di cui è fatto il dispositivo, fino all’ottenimento di movimenti diritti, simmetrici e bilanciati antero/posteriormente. L’esecuzione ripetitiva di questi movimenti, prima bloccati, sottoposti a controllo ogni due settimane, favorisce la creazione di nuove memorie di movimento e uno stretching articolare e muscolare secondo criteri di simmetria. A questa fase attiva segue poi quella passiva, cioè l’utilizzo notturno del bite, dove in assenza di controllo volontario l’organismo lotta contro eventuali ostacoli occlusali che la presenza del bite invece intercetta. Le due fasi complessivamente determinano la riprogrammazione motoria, cioè il recupero dei movimenti prima impediti, con ripercussioni positive su tutto l’organismo.
LA RIPROGRAMMAZIONE MOTORIA NELLO SPORT
Proprio per i sorprendenti risultati posturali (ripeto, non cercati inizialmente) siamo passati a testare questa tecnica anche negli atleti, persone che, per definizione, hanno una struttura necessariamente indirizzata a funzionare al massimo delle possibilità per il superamento dei propri limiti personali. Un qualsiasi compenso adattativo ad una funzione asimmetrica (quale una funzione asimmetrica in bocca) determinerà allora un disequilibrio e un aggiuntivo dispendio energetico: cioè peggiori prestazioni e/o aumentato rischio di infortuni. Lo sport ad alti livelli è oramai diventato una vera e propria attività professionale, non più lasciata al caso, nella quale gli atleti sono sottoposti ad una strenua ricerca dei propri limiti. Nuove metodologie di allenamento hanno permesso di ottenere risultati sempre migliori ma spesso a scapito di rischi di infortuni connessi all’attività svolta. Anche l’aspetto posturale è stato grandemente sviluppato per cercare di prevenire l’incubo dell’atleta: l’infortunio. Venendo infine al settore odontoiatrico, sempre più atleti vengono controllati anche da un punto di vista gnatologico per le indubitabili ripercussioni, già dette, che l’apparato stomato-gnatico ha nei rapporti della postura.
Bites di varie concezioni sono così utilizzati negli sportivi da diversi anni, ma con risultati abbastanza deludenti se rapportati ad una media statistica.
Infatti l’obiettivo principale di tali dispositivi è quello di riportare la bocca ad un ideale equilibrio statico per evitare, almeno in teoria, che le malocclusioni, ovvero quelle situazioni in cui i denti sono disposti in maniera diversa da un criterio di norma, possano in qualche modo interferire contro la prestazione atletica.
Perché (secondo noi naturalmente) i risultati sono scadenti o parziali in alcuni casi o addirittura peggiorativi in altri? La nostra critica principale riguarda il fatto che questi bites non sono capaci (se non in minima parte) di recuperare il movimento corretto della bocca per averne i benefici posturali anche durante la prestazione sportiva: portare l’organismo in una situazione di equilibrio statico (misurabile ad esempio con una pedana stabilometrica) non può garantire la possibilità di fare riprogrammazione motoria.
Perché è così importante anche in un atleta la ricerca della simmetria di movimento della bocca ? Basta un semplicissimo test (test Reali) che tutti possono provare, cioè ruotare al massimo possibile il collo verso dx e verso sn, per apprezzare come la testa ruoti meglio verso il lato di masticazione e con più difficoltà verso quello non masticante: è la conferma di come il movimento della bocca coinvolga direttamente le vertebre cervicali e di come a partire da questo settore si vada ad influenzare, condizionando la colonna vertebrale in toto, tutti i distretti sottostanti secondo uno schema elicoidale. Noi riteniamo che le varie problematiche che intervengono a livello di piedi, gambe, pube, schiena e spalle non siano altro che la ripercussione di un cattivo equilibrio sul settore indagato. In tal modo, sia una bocca naturale che funziona asimmetricamente sia una bocca che ha subito un intervento odontoiatrico non corretto, può rappresentare un fattore destabilizzante che costringerà l’organismo ad un maggiore dispendio energetico per riequilibrare l’asimmetria funzionale. Questo, come già detto, avviene mediante un accomodamento posturale elicoidale, cioè mediante una scoliosi funzionale che modificherà e adatterà l’equilibrio: a livello del lato masticante prevalente avremo in genere una minore verticalità con eventuali problemi a carico di ATM, anca, caviglia, mentre in quello non masticante a carico di spalla e ginocchio. Può sembrare strano ma, nella nostra esperienza, tante pubalgie o infortuni a caviglie e ginocchia negli atleti possono essere prevenuti o risolti riportando con il by-Te Reali ad una simmetrizzazione della funzione della bocca.
In campo odontoiatrico forse proprio i trattamenti ortodontici sono tra i più pericolosi per gli atleti (che, in quanto giovani, mirano all’estetica della bocca), trattamenti che, come detto prima, possono andare a determinare un forte condizionamento della funzione stessa: il disagio maggiore in ortodonzia è spesso solo estetico, di sorriso poco piacevole più che di carente funzione, in genere sufficiente e quindi ergonomica.
Durante la terapia ortodontica,anche se ben programmata ed eseguita a regola d'arte!!!!,esiste una fase di passaggio in cui per ottenere le modifiche progettate l'equilibrio masticatorio sarà inferiore a quello di partenza e quindi ciò faciliterà infortuni all'atleta a meno di abbinare alla terapia ortodontica il by-Te Reali per evitare un peggioramento temporaneo della scoliosi fisiologica compensativa. La terapia ortodontica sarà contoproducente se migliorerà l’ estetica ma non migliorerà la funzione .(variazioni verificabili con l’esame kinesiografico)
Il by-Te Reali, ripetiamo, è un sistema ideale, quali siano posizione e rapporto tra le arcate, per conseguire quegli obiettivi di funzione corretta detti finora. Proprio i risultati a livello posturale ne hanno consigliato l’utilizzo anche in campo sportivo, quindi in soggetti decisamente sani, dove comunque il beneficio di un miglior equilibrio e di un minor dispendio energetico ha la sua importante valenza nel miglioramento delle prestazioni ottenibili. In base al lato di funzione potremo inoltre capire quali settori potranno essere o no sovraccaricati e spiegarci così il perché di tanti infortuni apparentemente inspiegabili. Alla stessa maniera possiamo capire come potenziare le capacità dell’atleta stesso, riequilibrando una funzione asimmetrica.
CONCLUSIONI
Da oltre un decennio con questo bite riusciamo a combattere e risolvere sintomatologie dolorose, sia odontoiatriche che posturali, in centinaia di pazienti. I primi riscontri negli atleti di questa nuova metodologia sono stati così insperati ed efficaci da poter prevedere di risolvere, anche in questo settore specifico, problematiche dolorose che insorgono proprio nell’esercizio della pratica sportiva e da permettere così un incremento prestazionale, obiettivo comunque primario. Una collaborazione con le strutture federali del CONI è il nostro obiettivo per validare e rendere diffusa una tecnica preventivo/terapeutica ancora ai primi passi tra gli sportivi ma con risultanze tali da promettere sviluppi assolutamente impensabili. Il prossimo passaggio (in fase di sperimentazione) consisterà nel ricavare le informazioni ottenute dal by-Te Reali per trasferirle in dispositivi molto meno ingombranti, degli innovativi ortotici, da poter essere utilizzati anche durante l’attività sportiva.
Dr. Maurizio Reali Dr. Stefano Corti
p.s questo articolo è stato scritto nel 2011 .
Nel frattempo diversi atleti professionisti si sono sottoposti con successo alla terapia con by-Te Reali e soprattutto la Federtennis ha ufficializzato la RNMO come sistema di prevenzione e riabilitazione degli infortuni dei suoi atleti di livello nazionale e internazionale.