Esame Kinesiografico 3
segue...dall'articolo "Esame Kinesiografico 2"
tratto da : RIPROGRAMMAZIONE MOTORIA (Maurizio Reali , Stefano Corti)
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A) Il movimento di apertura e chiusura della bocca
E' il primo movimento registrato: è importante perché esprime in toto la capacità roto-traslatoria con il coinvolgimento di tutte le articolazioni in movimento.
Come si fa : si chiede al paziente di eseguire il movimento di massima apertura della bocca e poi di chiusura.
Si parte dalla posizione di massima intercuspidazione che rappresenta la chiusura abituale, cioè la minima distanza tra le arcate. Il magnete inserito sugli incisivi inferiori, al centro del telaio kinesiografico, descrive nel movimento una traiettoria in basso (verticalità del tracciato), indietro (posteriorità del tracciato), verso destra o sinistra (lateralità del tracciato).
Norma ideale del tracciato di apertura:
secondo un criterio di norma il movimento di apertura ideale dovrebbe avere le seguenti caratteristiche :
- Inclinazione di traccia a 45° (rispetto al telaio)
- Verticalità = 4cm
- Posteriorità = 4cm
- Lateralità = 0 (assente)
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Analisi del movimento di apertura sul piano sagittale
Un'apertura normale è espressione di un corretto movimento di roto/traslazione del condilo nella cavità articolare, di un disco ben posizionato etc. Quando l'apertura è significativamente ridotta rispetto alla norma avremo un problema a livello di uno dei fattori responsabili del movimento, cioè denti, ATM o vertebre oppure una tipologia facciale iper-divergente o un morso aperto, situazioni comunque in ultima analisi di non corretta situazione dei condili nelle cavità glenoidi, motivo per cui il movimento non potendosi esprimere nella sua completezza risulterà interrotto o perché il condilo che non raggiunge l'eminenza articolare, oppure perché non parte da una posizione centrata.
La comparazione poi con gli altri movimenti ci indirizzerà nella diagnosi.
2) Inclinazione della traccia
L'inclinazione della traccia dipende dal rapporto tra la verticalità (abbassamento sinfisi) e posteriorità (arretramento sinfisi). Un'apertura della bocca normale e con una inclinazione a 45°, ovvero con una verticalità sovrapponibile solo da rapporti dentali, mascellari o solo da rapporti dentali, mascellari e articolari corretti.
La prevalenza della verticalità sulla posteriorità (angolo inferiore ai 45°) è in relazione a forma e inclinazione di cranio e cavità glenoide e alla proiezione del condilo mandibolare rispetto all'eminenza articolare. Cavità glenoidi in flessione, con eminenza bassa rispetto al condilo, determinano un orientamento più verticale del tracciato, come si verifica nelle II^ classi scheletriche.
Cavità glenoidi orientate invece in estensione, con una eminenza che tende ad essere più alta rispetto alla posizione condilare, determinano un orientamento meno verticale del acciato, cioè con un angolo superiore ai 45°, come si verifica in genere nelle III^ classi scheletriche.
La prevalenza di verticalità o antero-posteriorità è in relazione alla mobilità del rachide cervicale e alla sua lordosi: curve del rachide accentuate (iperlordosi) renderanno possibile l'arretramento della sinfisi mandibolare, al contrario curve ripide, diritte, a canna di bambù (ipolordosi) ostacoleranno tale arretramento.
Nelle II classi scheletriche abbiamo pertanto inclinazioni inferiori ai 45° per l'orientamento della cavità glenoide e per la ipolordosi cervicale. Spesso sono tracce di grande ampiezza. proprio perché a prevalere è verticalità.
Nelle III classi scheletriche abbiamo inclinazioni superiori ai 45° in virtù dell'orientamento della cavità glenoide e della lordosi cervicale aumentata. Quanto detto si riferisce a situazioni di
normale apertura della bocca, di articolazioni ben funzionanti e quindi con tracce di apertura comunque ampie.
3) Andamento delle tracce:
La sovrapposizione dei tragitti di apertura e chiusura è indice di equilibrio tra muscoli elevatori e gli abbassatori. Qualora invece le tracce non coincidano bisogna fare delle considerazioni in base a dove avviene la divaricazione delle tracce. Il tratto iniziale del tracciato è condizionato dalla componente dentale dell'occlusione: in un morso profondo ad esempio l'inizio dell'apertura può essere in relazione alla posizione degli incisivi superiori, e quindi risultare quasi verticale mentre il rientro, in chiusura, può essere anteriore, espressione di una muscolatura che preferirebbe portare la mandibola in una posizione più avanzata rispetto a quella di partenza. Il tratto finale dell'aperhira rappresenta il punto più arretrato raggiungibile dalla sinfisi in rapporto alla situazione vertebrale: uno sdoppiamento a questo livello riferisce sullo stato di tensione cervicale alla massima apertura. Tracce di apertura e chiusura di medesima estensione, che si incrociano al centro, rappresentano in genere una situazione di equilibrio funzionale perché i vari distretti in movimento sono comunque in grado di assicurare la prestazione.
Analisi del movimento di apertura sui piano frontale
Le deviazioni sul piano frontale riferiscono dell'asimmetria del movimento. Nella norma non dovrebbero esserci deviazioni, pertanto la loro presenza attesta una non centralità dei condili, oppure una minore possibilità di movimento di un condilo rispetto all'altro. Le Leggi della RNO di Planas Spiegano bene come una masticazione fissa monolaterale possa modificare la forma di cavità glenoidi e condili: forme differenti determineranno movimenti differenti. Si può perciò dire che nel lato masticante ritroveremo un orientamento in flessione della glenoide e una posizion^i^istal^el condilo nella cavità, il contrario nel lato H bilanciante. A causa di ciò la deviazione della traccia KS sul piano frontale andrà ad individuare il lato di masticazione, proprio dove il condilo ha una mobilità ridotta, movimento che al contrario sarà a prevalenza del condilo opposto.
Così nel caso di Chiara, 28 anni, una dentatura in ottimo stato ma con una funzione fissa di sn come appunto mostra la traccia ks di apertura. Dalle foto si nota come dalla lateralità sinistra risulti agevole, con sfioramento delle cuspidi, mentre quella destra determini la perdita di contatto tra le arcate in lavoro come in bilanciamento. Comunque l'apertura è ancora buona, quasi 4 cm: le due frecce nella traccia ks individuano la deviazione sn che poi a fine movimento si ricentra, segno che l'ATM non è proprio bloccata ma ha anccicora ampie capacità di recupero. Non contrastare però questa funzione monolaterale, con il tempo potrebbe portare ad una disfunzione ben più grave, per esempio ad un locking. È bene intervenire quanto prima.
Analisi del movimento di apertura sul piano orizzontale
Il piano orizzontale più di tutti gli altri ci informa sull'assetto posturale. Si è già detto come il movimento di antero-posteriorità rappresenti la dinamica vertebrale per cui maggiore sarà la traccia orizzontale, migliore sarà la mobilità del rachide cervicale. Il tracciato orizzontale viene pertanto interpretato come il tracciato indicativo della postura:
- nelle II^ classi si presenta ridotto in relazione ad una lordosi cervicale poco accentuata e in genere deviato a dx
- nelle III^ classi si presenta invece esteso in relazione ad una lordosi accentuata e in genere deviato a sn