IL KINESIOGRAFO (KEY-SISTEM )
Il Kinesiografo è uno strumento composto da un telaio e da un magnete.
Il telaio supporta i sensori di campo magnetico,che registrano le variazioni di posizione di un magnete posizionato sugli incisivi inferiori e centrato rispetto al telaio.
Il telaio poggia sul cranio,naso e padiglioni auricolari,mediante una montatura simile a quella degli occhiali,con elastici di fissazione.
Lo schermo del computer visualizza il magnete come punto proiettato sui tre piani di riferimento sagittale,frontale e orizzontale.
Il piano di riferimento orizzontale è rappresentato da un piano cutaneo che poggia sui padiglioni auricolari e sul naso (il piano della montatura degli occhiali )circa 12° maggiore del piano di Francoforte e altri 12° maggiore del piano di Camper
Tratto da : RIPROGRAMMAZIONE MOTORIA
Maurizio Reali - Stefano Corti
I movimenti: rotazione e traslazione
Il movimento della mandibola viene definito come una combinazione di rotazione e traslazione. Il movimento di rotazione avviene intorno ad un centro di rotazione rappresentato dall'asse bicondilare, mentre il movimento traslatorio è un moto in cui tutti i punti di un corpo si spostano all'unisono per quantità (modulo), direzione e verso.
Siccome il movimento viene registrato alla sinfisi, quindi a distanza dal centro di rotazione condilare, la rotazione, in rapporto al raggio, viene amplificata, mentre la traslazione rispecchia le stesse quantità di movimento. Sono necessari quindi l'osservazione e il confronto di più tipi di movimento per diagnosticare le posizioni reciproche delle articolazioni in movimento. Nella rotazione l'angolo rimane invariato, cambia invece la quantità di movimento se la misura viene eseguita a livello degli incisivi o a livello condilare con un rapporto che possiamo approssimare a 4:1 (1 mm a livello condilare significa 4 mm a livello incisivo), mentre, nella traslazione, 1 mm di spostamento incisivo corrisponde a 1 mm di spostamento condilare. Le due fasi del movimento, rotazione/traslazione, avvengono contemporaneamente. Per una diagnosi corretta è necessario che i vari movimenti vengano eseguiti sempre alla massima estensione. I movimenti esaminati partono dalla posizione di massima intercuspidazione abituale (minima dimensione verticale ) e si dividono in 2 gruppi. Nel primo gruppo (apertura/chiusura alla massima estensione) si prendono in considerazione tutte le componenti che partecipano al movimento stesso, che sarà la risultante dell'interazione tra denti, ATM (pendenza condilare. posizione del condilo e del disco articolare), osso joide e dalla componente Vertebrale (movimento dento-artro-mio-discale). Nel secondo gruppo si considerano i rapporti dentali (protrusiva e lateralità) con movimenti eseguiti senza perdere contatto dentale.